Il nuovo brano di Michele Camillò denuncia la violenza di genere: «Voglio dare voce a chi non ce l’ha»

Il nuovo brano di Michele Camillò denuncia la violenza di genere: «Voglio dare voce a chi non ce l’ha».

Il brano si ispira a un omicidio di una donna di Gambara da parte del fidanzato.

Il cantautore Michele Camillò scrive un brano sul femminicidio di una ragazza brasiliana avvenuto nel bresciano. La canzone dal titolo “A Uberlandia c’è ancora il sole” racconta di una giovane donna uccisa dal suo compagno a Gambara. Camillò si fa portavoce di una denuncia sociale e di un invito alla riflessione, ponendo al centro della sua narrazione l’assoluta necessità di fermare la violenza di cui tante donne, spesso in silenzio, sono vittime.

La denuncia

Il femminicidio di Gambara ha ispirato l’artista a esplorare temi come il controllo, la manipolazione e la sofferenza psicologica che possono sfociare in gesti estremi.

Il brano vuole essere un potente grido di allarme contro la violenza di genere.

«Questo brano è un tentativo di raccontare non solo una tragedia, ma anche di dare voce a chi non può più parlare», ha detto Michele Camillò. «Spero che possa sensibilizzare il pubblico e portare un piccolo cambiamento nella lotta contro la violenza di genere. È tempo di agire». Il brano sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e sarà accompagnato da un videoclip.

 

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